Dr. Francesco Buscema, Posturologo & Nutrizionista

Nutrizione


Lo scopo di una corretta alimentazione deve essere quello di aiutarci a vivere in modo sano e consapevole per poter vivere in salute più a lungo possibile. Tuttavia, in una società in cui “apparire” conta più che “essere” e in cui la pazienza non è più una virtù da perseguire, nel mondo della nutrizione troppo spesso si dà importanza, prima di qualsiasi altro parametro, al numero indicato dalla bilancia anche quando esso non rappresenta un’urgenza, il quale viene utilizzato come indice di successo o di fallimento di un piano alimentare. Si è disposti, allora, a mettere in atto regimi alimentari poco equilibrati in cui non conta più né cosa si ingerisce né quali ripercussioni ha il cibo sul nostro corpo dal punto di vista organico, mentale ed emotivo. Tuttavia, essere più magri o più muscolosi non sempre equivale ad essere più in salute.


In un rapporto sano con l’alimentazione ciò a cui si dovrebbe anche dare ascolto è al modo in cui ci si sente dopo aver mangiato e durante il corso della giornata, all’energia che si percepisce, alla qualità del sonno, alla capacità del nostro corpo di combattere infezioni e malattie, ecc. Con queste premesse riusciremo a raggiungere uno stato di salute più elevato, a vivere meglio, e il numero sulla bilancia scenderà gradualmente come conseguenza diretta e naturale. Così sarà piacevole e soddisfacente sia guardarsi allo specchio che sentirsi dentro!

Come impostare correttamente un piano nutrizionale:

l’unità elementare è il singolo pasto, il quale deve essere costruito su misura del paziente esattamente come un sarto fa con un vestito. Per realizzare ciò bisogna necessariamente basarsi su cinque punti fondamentali:

– L’analisi costituzionale

– I gusti personali del paziente

– Le abitudini quotidiane

– I disturbi dell’apparato digerente

– Gli esami ematochimici e le eventuali patologie 

Per quale motivo ci sono persone che mettono chili facilmente, altre che sono naturalmente muscolose ed altre ancora che si ammalano di continuo? È possibile avere delle risposte a queste domande grazie a una scrupolosa analisi costituzionale che, in associazione all’esame obiettivo, ha lo scopo di rivelare la storia ed il funzionamento del nostro corpo che, in parte è determinato geneticamente e in parte è condizionato da fattori ambientali. La comprensione profonda della nostra costituzione dal punto di vista psico-neuro-immuno-endocrino ha al fine ultimo di identificare le disfunzioni e formulare un piano nutrizionale che si sposi perfettamente con le necessità del soggetto

Nella formulazione del piano nutrizionale l’aspetto salutare del cibo deve bilanciarsi con quello edonico che non deve passare in secondo piano: è imprescindibile che il paziente percepisca come gustoso ciò che viene indicato perché solo in questo modo sarà possibile sostituire, e nel tempo mantenere, le cattive abitudini con quelle sane. Simultaneamente, il piano alimentare deve adattarsi alle abitudini quotidiane: è utile che il nutrizionista si domandi quanto tempo e quanta capacità si ha nel cucinare, dove vengono effettuati i principali pasti, ecc.

Il piano nutrizionale deve prendere in considerazione i possibili disturbi digestivi del paziente: ciò significa, ad esempio, che sarà sconsigliato far assumere zuppe calde ad un soggetto gastropatico ed altrettanto sconsigliato sarà far assumere nello stesso pasto legumi ed ortaggi ad un soggetto che soffre di meteorismo. Infine, di vitale importanza è prendere in considerazione gli esami ematochimici e le eventuali patologie del soggetto già accertate dal medico, per cui sarà necessario, ad esempio, mantenere stabile l’indice glicemico in un soggetto insulino-resistente, favorire il consumo di cibi diuretici, miorilassanti e vaso-protettivi per un paziente iperteso, limitare la secrezione di insulina nei pazienti con ipertrigliceridemia, evitare il consumo di carne rossa in associazioni a verdure contenti ossalati (spinaci, bietole) nei soggetti a rischio di calcoli renali, ecc.

Per prescrivere un piano nutrizionale che rispetti questi punti bisognerà necessariamente conoscere le caratteristiche biochimiche di ogni alimento (sia nella versione cruda che nelle diverse possibilità di cottura) e il loro percorso metabolico all’interno dell’organismo in modo da poter fare associazioni alimentari corrette. Una dieta così strutturata sarà piacevole da seguire e ci aiuterà a migliorare il nostro stato di salute generale e nel caso di malattia, quando possibile, a guarire.

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